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Anima Mundi, stasera concerto per l’antica viola del Duomo di Pisa. Offerte in favore del progetto di microcredito della Caritas

Quarto appuntamento con ‘‘Anima Mundi”, la rassegna di musica sacra promossa dall’Opera della Primaziale e ospitata all’interno del complesso monumentale di Piazza dei Miracoli. Questa sera, Sabato 17 settembre in Camposanto, Anima Mundi è in programma il concerto dedicato all’antica viola del Duomo di Pisa, da poco restaurata e protagonista, insieme al clarinetto e al pianoforte, di un trio formato da solisti internazionali quali Pascal Moraguès, Alexander Romanovsky e Lorenzo Corti. In programma musiche di Mozart, Schumann e Liszt.

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E’ rimasta per chissà quanto tempo dimenticata in un armadio nelle stanze dell’Opera Primaziale Pisana la viola costruita nel 1662 da Antonio Casini, liutaio per molti anni attivo a Modena, e certo assai abile, se più di un suo strumento è stato in passato attribuito a creatori di maggior fama. Non molto tempo fa il violista Lorenzo Corti l’ha scoperta, ne ha promosso il restauro, affidato a Franco Simeoni e Riccardo Guaraldi, e l’ha portata a suonare di nuovo. Così oggi la “Viola del Duomo” torna al suo compito storico: servire di musica la Cattedrale di Pisa e gli edifici prodigiosi che la attorniano. Tra i brani in programma per la serata dedicata alla viola, il Totentanz, scritto da Franz Liszt proprio ispirandosi agli affreschi del Trionfo della morte che adesso, in parte, fanno da sfondo alla sua esecuzione. Alcuni episodi del ciclo sono stati, infatti, recentemente restaurati e ricollocati in parete.

Pascal Moragués, primo clarinetto dell’Orchestre de Paris dal 1981, è attivo anche come concertista. Tiene master-class in tutto il mondo. Ha al suo attivo oltre venti registrazioni, accolte in modo eccellente dalla stampa internazionale.

Lorenzo Corti, nato a Bologna nel 1966, si è diplomato al Conservatorio della sua città nel 1991 sotto la guida del maestro Antonello Farulli con il massimo dei voti. Successivamente ha proseguito i suoi studi con i maestri Danilo Rossi e Giusto Cappone che ha contribuito più di ogni altro alla sua formazione artistica e strumentale. Dal 1998 è violista in pianta stabile presso il Gran Teatro La Fenice di Venezia.

Nato in Ucraina nel 1984, Alexander Romanovsky comincia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni. A tredici si trasferisce in Italia per studiare all’Accademia Pianistica Incontri col Maestro di Imola con Leonid Margarius che il pianista considera la figura più influente nella sua vita musicale.

Il concerto è collegato all’opera di misericordia ”consigliare i dubbiosi” e al progetto di microcredito della Caritas diocesana di Pisa: 65 interventi  fatti nel 2014 per un totale di 150mila euro di risorse impiegate a “tasso zero” veramente. Sono famiglie insospettabili che la crisi economica e sociale ha schiacciato verso il basso della scala sociale. Sono la cosiddetta “fascia grigia”, gli insospettabili, i nuovi poveri. Persone che mantengono una profonda dignità ma che non ce la fanno più a sostenere una spesa imprevista perché hanno risorse economiche appena sufficienti alle normali esigenze della vita quotidiana.