Residenziale Servizio Civile 2025.

Formazione, condivisione, memoria

Nei giorni 15 e 16 ottobre, i giovani in Servizio Civile delle Caritas diocesane di Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara Pontremoli si sono ritrovati a Pietrasanta per vivere un’esperienza di formazione residenziale presso la casa diocesana La Rocca.

L’incontro è stato un’occasione preziosa di condivisione tra volontari provenienti da territori diversi, accomunati dallo stesso cammino all’interno della Caritas. Attraverso momenti di confronto, attività creative e laboratori partecipativi, le ragazze e i ragazzi hanno potuto riflettere sul senso del loro servizio e sul valore delle relazioni che si costruiscono ogni giorno con chi vive momenti di fragilità.

“Ho vissuto quest’esperienza come un percorso di consapevolezza e di forte crescita personale. È stato un abbraccio piacevole, in cui ci siamo uniti come tanti pezzi di un puzzle. Tra i momenti più significativi ho apprezzato il karaoke, capace di abbattere le barriere tra noi partecipanti e creare un clima di condivisione autentica e crescita collettiva.” - Donatella.

Particolarmente significativa è stata la visita alla casa confiscata alla mafia a Viareggio, oggi affidata all’associazione Libera: un simbolo concreto di come il riuso sociale dei beni sottratti alla criminalità possa diventare occasione di riscatto e impegno civico. I volontari hanno potuto ascoltare storie di coraggio e legalità, toccando con mano la forza della testimonianza e dell’azione collettiva contro le mafie.

Sempre a Viareggio, i partecipanti hanno visitato anche la stanza “Andirivieni”, uno spazio dedicato all’accoglienza, alla creatività giovanile e alla promozione della cittadinanza attiva. Lì hanno scoperto un mondo fatto di iniziative, reti e progetti che valorizzano la partecipazione dei giovani come risorsa per la comunità.

“Ho affrontato il residenziale con interesse e curiosità, soprattutto nel conoscere una realtà come Libera sul territorio viareggino, di cui prima ignoravo la presenza. Ho capito che la mafia non è un problema solo del Sud, ma un fenomeno che riguarda tutti noi, ovunque. Lo spazio Andirivieni mi è sembrato familiare: ho provato ammirazione per l’impegno di chi lo gestisce, auspicando che questo modello possa diffondersi anche altrove.” -  Michele.

Il secondo giorno, il gruppo ha raggiunto Sant’Anna di Stazzema, luogo della tragica strage nazista del 12 agosto 1944. Una visita intensa e carica di emozione, che ha rappresentato un passaggio fondamentale del residenziale. Camminare fino all’ossario monumentale, ascoltare i racconti storici e riflettere insieme sulla violenza, sul male e sulla responsabilità della memoria ha permesso di collegare passato e presente, comprendendo ancora più a fondo l’importanza di impegnarsi oggi per una società più giusta e solidale.

“Mi ha fatto sentire il valore della vita e il peso della memoria come atto di giustizia.”Donatella.

Due giorni ricchi di senso, che hanno lasciato in tutti i partecipanti un segno profondo: la consapevolezza che il Servizio Civile non è solo un’esperienza, ma un’occasione concreta di crescita personale, impegno sociale e costruzione del bene comune.

I ragazzi hanno testimoniato come il lavoro con Caritas stia donando loro nuova prospettiva, sensibilità e attenzione verso gli altri, invitando chiunque voglia intraprendere il Servizio Civile a farlo con coraggio e apertura.
Perché solo facendo del bene agli altri si possono trovare le risposte più autentiche anche per sé.

“La memoria non è un esercizio di nostalgia, ma un atto di giustizia.” -  Don Luigi Ciotti.