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Giornata mondiale, l’impegno della sanità pisana: in Toscana un paziente sieropositivo su quattro è seguito dall’Azienda Ospedaliera

Dei circa 5.000 pazienti sieropositivi in Toscana, quasi un quarto (1.200 ammalati) sono seguiti a Pisa negli ambulatori dell’Unità operativa di malattie infettive dell’Aoup, uno dei centri regionali più impegnati sul fronte HIV. Anche per questo la celebrazione della Giornata Mondiale contro l’AIDS è, da 14 anni un’iniziativa molto importante per il nostro territorio.

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Quest’anno all’appuntamento presso la Sala Storica della Stazione Leopolda hanno partecipato 250 tra ragazzi e insegnanti di alcune scuole superiori pisane: l’ITC Pacinotti, Liceo Artistico Russoli di Pisa, ITIS Da Vinci, Liceo delle Scienze Umane Carducci, IPSSAR Matteotti, IIS Santoni.

La giornata fa parte del progetto di promozione della salute “Life skills. Benessere a Scuola”, promosso dall’ASL 5 Pisana, dalla Società della Salute Pisana, dal Comune di Pisa e finanziato dalla Regione Toscana, che ha coinvolto 13 scuole della zona e che si basa su un percorso per studenti e insegnanti, che si attivano all’interno delle loro scuole per promuovere iniziative di informazione e approfondimento per gli studenti più giovani.

Il programma della Giornata si è aperto con gli interventi della dottoressa Laura Del Bono, U. O. Malattie Infettive AOU Pisana (“HIV/AIDS: sapere, saper fare”) e del dottor Ezio Aceti, esperto in psicologia dell’età evolutiva (“Essere liberi per amare”). Sono seguiti i lavori di gruppo, condotti dai peer educator, ovvero ragazzi delle scuole che si sono formati nell’ambito dei percorsi portati avanti dagli insegnanti con la metodologia life skill. Infine, i gruppi di lavoro hanno potuto riportare i propri feedback e dialogare con professor Enzo Aceti, in un’assemblea plenaria.

“Si tratta di un’iniziativa molto importante di formazione per lo sviluppo di competenze di vita, educazione affettiva, e promozione delle relazioni che funzionano per la crescita in autonomia dei nostri e delle nostre adolescenti – ha spiegato l’assessore comunale alle politiche educative Marilù Chiofalo – a partire da un problema sempre urgente e diffuso quale è purtroppo il rischio di contrarre la malattia, e attraverso progetti d’eccellenza riconosciuti a livello nazionale”.

“Istituzioni scolastiche, Comune, ASL, associazioni di volontariato possono lavorare insieme per un obiettivo comune – ha affermato Sandra Capuzzi, presidente della Società della Salute della zona pisana – l’AIDS si batte prima di tutto con la prevenzione tra i giovani e su questo fronte un progetto come Benessere a Scuola rappresenta un esempio da seguire”.

“I pazienti vengono a Pisa da tutta Italia perché è un centro di ottimo livello e facilmente raggiungibile grazie all’aeroporto”, spiega la dottoressa Laura Del Bono, dirigente dell’UO Malattie infettive dell’AOUP.

Nella nostra AOUP sono 17 i sono i ricoveri legati all’AIDS. “Purtroppo alcuni pazienti arrivano con una situazione già compromessa – racconta la Del Bono – affetti da tumori, carcinomi, sarcomi, dovuti allo stadio avanzato della malattia. Sottoporsi al test aiuterebbe ad evitare questi casi. Tipicamente questi pazienti sono eterosessuali dai 45 anni in su”.

Le campagne di informazione sono ancora fondamentali. “Una possibilità di cui non si parla abbastanza è la profilassi post esponenziale – continua la Del Bono – Se si  è avuto un rapporto a rischio è possibile intervenire entro 48 ore con una terapia che ferma la trasmissione dell’infezione. Per questo invito tutti coloro che si trovino in questa situazione a telefonare al reparto malattie infettive del nostro centro di Cisanello.”

“A trent’anni dall’inizio dell’epidemia, tanti obiettivi sono stati raggiunti – spiega il professor Francesco Menichetti, Direttore dell’Unità Operativa di malattie infettive dell’AOUP – ma la battaglia va ancora combattuta a fondo se si vuole vincere la guerra. La terapia non è ancora ottimale, i sieropositivi sono maggiormente soggetti ad ammalarsi di malattie cardiovascolari e di tumori. I prossimi dieci anni ci vedranno impegnati nella sfida del miglioramento della terapia. Intanto bisogna continuare a lavorare sulla prevenzione con campagne per il sesso sicuro e per il test di controllo”.

Il progetto “Benessere a Scuola” in questi anni è stato realizzato grazie a una rete di partner che comprende il Comune di Pisa, la Società della Salute Pisana, la conferenza dei sindaci dell’Educativo, la ASL 5 con l’U.O. Educazione alla Salute e Bioetica, l’UF Consultoriale Zona Pisana, l’AOUP con l’U.O. Malattie Infettive, i Centri Aggregativi Giovani della Società della Salute Pisana con il soggetto attuatore Cooperativa Sociale ARNERA e l’associazione SALUS, soggetto da anni impegnato nel prevenzione dell’Aids e nel sostegno e accompagnamento agli ammalati e ai loro familiari.

I dati. Oggi sono circa 5.000 i pazienti sieropositivi in Toscana, di cui il 10% stranieri. Di questi, circa 1200 sono seguiti a Pisa negli ambulatori dell’Unità operativa di malattie infettive dell’Aoup, che è tra i centri regionali più impegnati.

Dal 2009 ad oggi, in 6 anni di sorveglianza delle nuove infezioni da HIV, l’andamento delle nuove diagnosi in Toscana è costante: circa 300 casi l’anno, per l’80% uomini. Nel triennio 2012-2014, le nuove diagnosi di HIV sono state più frequenti nelle Asl di Prato (con un tasso di notifica di 13,2 per 100mila residenti), Viareggio (10,9), Pisa (9,2) e Livorno (9).

Le classi di età più rappresentate nelle nuove infezioni sono quelle dai 30 ai 39 anni e dai 40 ai 49 anni. Nelle nuove diagnosi gli stranieri contribuiscono per il 25% (con un’incidenza tripla rispetto agli italiani). Tra questi le nazionalità più frequenti sono Brasile, Nigeria e Romania tra gli uomini, Nigeria e Romania tra le donne.

Quasi il 90% delle nuove diagnosi è dovuto a rapporti sessuali non protetti. La trasmissione eterosessuale è la più importante tra gli ultracinquantenni.

Un caso su cinque delle nuove infezioni (prevalentemente maschi, stranieri, di età avanzata e eterosessuali) è già AIDS al momento della diagnosi di sieropositività: ciò significa che il virus è stato contratto molto tempo prima. Solo il 30% di questi soggetti effettuano il test in modo spontaneo per percezione del rischio.

Dall’inizio dell’epidemia ad oggi in Toscana sono stati 4.400 i casi di AIDS conclamato. I tassi più alti sono stati registrati nell’ordine nelle Asl di Viareggio, Prato e Pisa.

Nel triennio 1985-1987, quando ebbe inizio l’epidemia, la mortalità era del 98% ed è rimasta tale fino al 1996, quando sono stati introdotti i farmaci antiretrovirali. Oggi la mortalità è del 7%, ma il serbatoio dell’infezione è aumentato. L’età media della diagnosi è andata aumentando e oggi è di 47 anni per gli uomini e di 44 anni per le donne.