Povertà a Pisa, emergenza minori: un terzo delle persone seguite dalla Cittadella ha meno di 18 anni.

Pisa, mercoledi 28 dicembre 2016 – 1.258 a dicembre 2015 contro le 992 di fine giugno. In sei mesi le persone seguite dalla Cittadella della Solidarietà, l’emporio di generi alimentari per le famiglie in difficoltà realizzato al Cep dalla Chiesa pisana per dare risposta alla povertà e al disagio alimentare, sono aumentate del 26,8%.Il 52,5% di essi è donna e il 47,5% uomo. Gli italiani sono il 43,2% del totale e gli stranieri il 56,8.

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Povertà alimentare: è minorenne circa un terzo delle persone seguite alla Cittadella. A giugno erano 334, sei mesi dopo 412. Continuano a crescere le situazioni di minori che vivono in famiglie alle prese con il disagio alimentare incontrate alla “Cittadella della Solidarietà”: in sei mesi l’incremento è stato del 23,4%. Concretamente significa che una persone su tre (32,8%) fra quelle seguite dalla struttura del Cep è under 18. E fra quest’ultimi il 60% ha meno di dieci anni.

Indice di povertà minorile Caritas, nel capoluogo situazioni più difficili nei Cpt 2 e 5. Si chiama indice di povertà minorile Caritas ed è sostanzialmente il rapporto fra gli under 18 che nel 2015 sono stati seguiti dalla Cittadella della Solidarietà e il numero complessivo di minori residenti nel territorio del Comune di Pisa, ripartiti per ciascuna ex circoscrizione. L’indice, ideato dai ricercatori dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e le risorse allo scopo di rendere confrontabile la situazione fra i diversi territori del comune, racconta come a Pisa viva una situazione di disagio alimentare tali da spingere i genitori a rivolgersi alla Cittadella 36,6 minori ogni 10mila under 18 residenti, un dato che sale 51,5 nel Ctp2  e al 50,7 nel territorio del Ctp 5.

Povertà alimentare, nel 2015 alla Cittadella distribuiti generi di prima necessità per 623mila euro. Alla fine del 2015 alla Cittadella della Solidarietà sono stati distribuiti oltre 138mila chili d cibo e altri generi di prima necessità, più del doppio (1,15 volte) rispetto ai 64.139 del 2014. Conseguentemente raddoppia anche il valore economico dei beni distribuiti, pari a 623mila euro, il 145% in più rispetto ai 254mila di fine 2014.

Gli incrementi più significativi in termini quantitativi hanno riguardato pasta e bevande. Dal punto di vista economico, invece, il cosiddetto “scatolame” (legumi e carne e pesce in scatola), zucchero, dolci e biscotti e carne e pesce.